I ragazzi iniziano quando entrano in seconda media, il cammino prevede il sacramento della cresima quando hanno appena iniziato la scuola superiore e continua sino al secondo superiore per poi passare nei gruppi giovanili.
19 aprile
Le opere di misericordia corporale e spirituale
5 aprile
La porta della vita - Pasqua di Resurrezione
22 marzo
Sacra rappresentazione della Cena di Gesù in preparazione della Pasqua
15 marzo
Confessioni
12 marzo
La mattina uscita con tutti i gruppi cresima per il giubileo a S. Maria Maggiore poi col nostro gruppo prima in piadineria e poi a casa per vedere Divergent
1 Marzo
23 febbraio
Preparazione della S. Messa di Domenica 28 febbraio
17 febbraio mercoledì delle ceneri
9 febbraio 2016
2 febbraio 2016
26 gennaio 2016
19 gennaio 2016
Riprendiamo l'incontro della volta scorsa leggendo il brano del libro del genesi al capitolo 22 versetti 1-14
Sacrificio - Dono
Passiamo a Giacobbe figlio di Isacco e Rachele.
Chiedere ai ragazzi che hanno fratelli e sorelle di raccontare la loro esperienza: perché è bello avere un fratello/sorella?
Quali sono i problemi maggiori?
Quali sono le cause di litigio e tensione?
Come facciamo a rappacificarci?
Leggere insieme Gen 25,19-34; Gen 27,1-29 – cosa ci insegna questa storia?
Chiedere ai ragazzi di realizzare su un foglio un “albero genealogico” della propria famiglia cercando di arrivare fino ai loro bisnonni
12 gennaio 2016
Riprendiamo brevemente la figura di Abramo dagli incontri precedenti per approfondire in questo incontro la parte della vita di Abramo che riguarda il sacrificio di Isacco.
Come al solito ci facciamo aiutare dal sussidio a pagina 8 e anche dalle schede 3 e 4 a pagina 31 e 32.
Lettura del brano capitolo 22, 1-14 del libro della Genesi
Sottolineare la prova intesa come mezzo per testare la persona.
In questo senso, la tentazione è una prova positiva, nella misura in cui mette alla prova qualcuno per verificare chi egli sia veramente. La prova imposta ad Abramo è quella di sacrificare il figlio, lo stesso figlio che Abramo è arrivato ad avere nonostante la vecchiaia e la sterilità della moglie, umanamente insormontabili.
Il sacrificio deve essere presentato come dono. Esiste il pericolo di interpretare il sacrificio fine a se stesso come un mezzo per assicurarsi il favore di Dio.
Il sacrificio può essere considerato come una preghiera non detta ma agita.
Domande nel solito modo quello delle cartomande cartomande_sacrificioabramo.doc
Terra promessa (Eros Ramazzotti) -
15 Dicembre
Avvento 2 e 3 settimana
1 Dicembre
Presentazione dell'Avvento con il libretto della Diocesi di Verona pastori_on_the_road_-_avvento_2015_ragazzi_verona.pdf
24 novembre
Ascolto della Canzone Terra Promessa di Eros Ramazzotti
Genesi 15
Dopo la spiegazione del brano biblico facciamo riflettere i ragazzi sul l’alleanza come amicizia con Dio e con i fratelli. Dopo una brave discussione si distribuisce un foglio con riportate le domande elencate di seguito a cui sono chiamati a rispondere personalmente e in maniera anonima.
Al termine i fogli con le domande vengono messi in una scatola. Ci si dispone poi seduti in cerchio e viene fatta girare la scatola, ognuno è invitato a prendere un foglio a caso (evitando il proprio) e a leggerlo agli altri commentando le risposte e manifestando la propria opinione.
Domande:
• Pensi che l’amicizia sia una cosa importante per la tua vita? Perché?
• Scrivi almeno 3 cose a cui sei disposto a rinunciare per conservare un amicizia.
• Ti sei mai sentito tradito da un amico? Cosa hai provato?
• Hai mai tradito un amico? Perché?
• Pensi che l’amicizia possa finire dopo un “tradimento”? Ritieni possibile ricostruire un amicizia dopo un tradimento che la ha ferita?
• Esiste un amico che non ti tradirà mai? Chi è?
• Hai un amicizia che confidi e speri possa durare per sempre?
• Per te Dio è un amico?
• Cosa significa per te essere amico di Dio?
• Pensi che sia possibile tradire l’amicizia di Dio? Come?
• Dio può tradire l’amicizia che lo lega a te? Sì o No? E comunque perché può o non può farlo?
17 novembre
Continuiamo con Abramo seguendo le pagine 3 e 4 del sussidio seguente :genesi12-50schermo.pdf
• Perché Abramo obbedisce a Dio senza porre condizioni o chiedere nulla?
• Cosa vuol dire per te “obbedire”?
• Hai mai pensato al senso dell’obbedienza come fiducia e affidamento a Dio?
Presentare Cristo RE dell'Universo e l'anno liturgico
10 novembre
La chiamata di Abramo facendo un parallelo tra la nostra vita e la sua
3 novembre
Ripreso il discorso della chiamata con il questionario non fatto la volta scorsa.
27 ottobre
Chiamati per nome a scegliere.
Ancora qualche riflessione sul Brainstormig della volta scorsa.
Test sulle scelte scel-test.doc
Gioco: un ragazzo bendato deve poter raggiungere la persona che lo sta chiamando per nome evitando gli ostacoli sul suo percorso. Prima da solo poi aiutato da un'altro non bendato.
Riferimento al cieco Bartimeno, al compito dei catechisti di condurti verso…
Domande sulla chiamata che_cosa_provi_quando_qualcuno_ti_chiama.docx
Chiamati per nome ma non siamo i primi ad essere chiamati guardare allo schema del triangolo di Dio che liberamente decide di farsi conoscere e chiama…
20 ottobre
Breve catechesi sulla fede, prendendo come modello quello dei triangoli.
Brainstorming sulle scelte. Al centro mettiamo “Oggi tocca a me scegliere”
Carte per la piccola attività sulle scelte:
domande_sulle_scelte_cresime.doc
Preghiera finale:
27 Gennaio
Lettura del Vangelo di Giovanni 6,51 ed adorazione guidata nella cappelletta delle suore
20 Gennaio
13 Gennaio
16 Dicembre
9 Dicembre
2 Dicembre
25 Novembre
18 Novembre
Continuiamo la lettura della Parola di Dio chiedendo al Signore di parlarci.
Il brano scelto quello dei talenti con il commento di Papa Francesco
Il Vangelo di questa domenica è la parabola dei talenti, tratta da san Matteo (25,14-30). Racconta di un uomo che, prima di partire per un viaggio, convoca i servitori e affida loro il suo patrimonio in talenti, monete antiche di grandissimo valore. Quel padrone affida al primo servitore cinque talenti, al secondo due, al terzo uno. Durante l’assenza del padrone, i tre servitori devono far fruttare questo patrimonio. Il primo e il secondo servitore raddoppiano ciascuno il capitale di partenza; il terzo, invece, per paura di perdere tutto, seppellisce il talento ricevuto in una buca. Al ritorno del padrone, i primi due ricevono la lode e la ricompensa, mentre il terzo, che restituisce soltanto la moneta ricevuta, viene rimproverato e punito.
E’ chiaro il significato di questo. L’uomo della parabola rappresenta Gesù, i servitori siamo noi e i talenti sono il patrimonio che il Signore affida a noi. Qual è il patrimonio? La sua Parola, l’Eucaristia, la fede nel Padre celeste, il suo perdono… insomma, tante cose, i suoi beni più preziosi. Questo è il patrimonio che Lui ci affida. Non solo da custodire, ma da far crescere! Mentre nell’uso comune il termine “talento” indica una spiccata qualità individuale – ad esempio talento nella musica, nello sport, eccetera –, nella parabola i talenti rappresentano i beni del Signore, che Lui ci affida perché li facciamo fruttare. La buca scavata nel terreno dal «servo malvagio e pigro» (v. 26) indica la paura del rischio che blocca la creatività e la fecondità dell’amore. Perché la paura dei rischi dell’amore ci blocca. Gesù non ci chiede di conservare la sua grazia in cassaforte! Non ci chiede questo Gesù, ma vuole che la usiamo a vantaggio degli altri. Tutti i beni che noi abbiamo ricevuto sono per darli agli altri, e così crescono. È come se ci dicesse: “Eccoti la mia misericordia, la mia tenerezza, il mio perdono: prendili e fanne largo uso”. E noi che cosa ne abbiamo fatto? Chi abbiamo “contagiato” con la nostra fede? Quante persone abbiamo incoraggiato con la nostra speranza? Quanto amore abbiamo condiviso col nostro prossimo? Sono domande che ci farà bene farci. Qualunque ambiente, anche il più lontano e impraticabile, può diventare luogo dove far fruttificare i talenti. Non ci sono situazioni o luoghi preclusi alla presenza e alla testimonianza cristiana. La testimonianza che Gesù ci chiede non è chiusa, è aperta, dipende da noi.
Questa parabola ci sprona a non nascondere la nostra fede e la nostra appartenenza a Cristo, a non seppellire la Parola del Vangelo, ma a farla circolare nella nostra vita, nelle relazioni, nelle situazioni concrete, come forza che mette in crisi, che purifica, che rinnova. Così pure il perdono, che il Signore ci dona specialmente nel Sacramento della Riconciliazione: non teniamolo chiuso in noi stessi, ma lasciamo che sprigioni la sua forza, che faccia cadere muri che il nostro egoismo ha innalzato, che ci faccia fare il primo passo nei rapporti bloccati, riprendere il dialogo dove non c’è più comunicazione… E così via. Fare che questi talenti, questi regali, questi doni che il Signore ci ha dato, vengano per gli altri, crescano, diano frutto, con la nostra testimonianza.
Credo che oggi sarebbe un bel gesto che ognuno di voi prendesse il Vangelo a casa, il Vangelo di San Matteo, capitolo 25, versetti dal 14 al 30, Matteo 25, 14-30, e leggere questo, e meditare un po’: “I talenti, le ricchezze, tutto quello che Dio mi ha dato di spirituale, di bontà, la Parola di Dio, come faccio che crescano negli altri? O soltanto li custodisco in cassaforte?”.
E inoltre Il Signore non dà a tutti le stesse cose e nello stesso modo: ci conosce personalmente e ci affida quello che è giusto per noi; ma in tutti, in tutti c’è qualcosa di uguale: la stessa, immensa fiducia. Dio si fida di noi, Dio ha speranza in noi! E questo è lo stesso per tutti. Non deludiamolo! Non lasciamoci ingannare dalla paura, ma ricambiamo fiducia con fiducia! La Vergine Maria incarna questo atteggiamento nel modo più bello e più pieno. Ella ha ricevuto e accolto il dono più sublime, Gesù in persona, e a sua volta lo ha offerto all’umanità con cuore generoso. A Lei chiediamo di aiutarci ad essere “servi buoni e fedeli”, per partecipare “alla gioia del nostro Signore”.
11 novembre
Abbiamo visto molte cose sul modo di relazionarci tra noi. Anche Dio si relaziona con noi attraverso la sua Parola.
Proviamo ad iniziare a leggere la Parola di Dio non come un testo scolastico o storico ma come Parola rivolta a noi da Dio. Cosa mi dice oggi questa parola ?
Deuteronomio 30
1 Quando tutte queste cose che io ti ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate su di te e tu le richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le nazioni, dove il Signore tuo Dio ti avrà scacciato, 2 se ti convertirai al Signore tuo Dio e obbedirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l'anima, secondo quanto oggi ti comando, 3 allora il Signore tuo Dio farà tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva disperso. 4 Quand'anche i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti raccoglierà e di là ti riprenderà. 5 Il Signore tuo Dio ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possiederai; Egli ti farà felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri. 6 Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza, perché tu ami il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima e viva. 7 Il Signore tuo Dio farà cadere tutte queste imprecazioni sui tuoi nemici e su quanti ti odieranno e perseguiteranno. 8 Tu ti convertirai, obbedirai alla voce del Signore e metterai in pratica tutti questi comandi che oggi ti dò. 9 Il Signore tuo Dio ti farà sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, 10 quando obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima. 11 Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. 12 Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 13 Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? 14 Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. 15 Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 16 poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. 17 Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, 18 io vi dichiaro oggi che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in possesso passando il Giordano. 19 Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, 20 amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».
Cosa significa oggi per te questa parola….
4 novembre
Incontro in seminario minore - catechesi di don Fabio Rosini su Abramo
3 novembre
Saltato perchè spostato al 4
28 ottobre
Come ci presentiamo agli altri ? Disegno di un ovale su un foglio e modificarlo dandogli una espressione. Ciascuno poi lo descrive.
21 ottobre
Di nuovo l'incontro del 7 con il questionario
14 ottobre
Preparazione della S. Messa di domenica prossima.
Lettura del vangelo “ Rendete a Cesare quello che…”
Come questo vangelòoi si inserisace nel discorso della libertà
7 ottobre
Piccola sintesi degli incontri precedenti partendo nuovamente dalla libertà dell'uomo e la libertà di Dio.
Dio decide di rivelarsi all'uomo attraverso l'Incarnazione. Per accogliere la rivelazione è necessario il dono della Fede.
TEMA: E' possibile conoscere Dio ?
Ipotesi di piccolo questionario:
1. Cosa significa conoscere Dio?
2. Perché è importante conoscere Dio?
3. Quali strumenti Dio ci ha dato per conoscerlo?
30 settembre
TEMA: Conosci Dio ?
PUNTI CENTRALI: Rendersi conto di quanto sanno di Dio e di Gesù (molto o forse molto poco!) Capire che non si tratta di conoscenza di dati, bensì di una dimensione più personale, esistenziale
CARTELLONE SU COSA CONOSCI DI DIO O DI GESU' (Tipo Brainstorming) facendo notare però che un conto sono gli elementi i quali si li conosciamo ma ci lasciano tali e quali…
Ad esempio di me tu cosa sai ? Ma se io ti dicessi per te chi sono ?
PROVA A RISPONDERE ALLA DOMANDA CHE GESU' FA AI SUOI DISCEPOLI (Mt 16 13,20) TU CHI DICI CHE IO SIA ?
COME HA RISPOSTO MADRE TERESA
23 settembre
TEMA: Come si conosce una persona ?
PUNTI CENTRALI: Conoscenza qualitativa e quantitativa delle persone
Tra le cose da far emergere vi sono l'ascoltarsi, il parlare insieme, lo stare insieme, condividere insieme, perdonarsi, aiutarsi…
ATTIVITA' : giochi di conoscenza
16 settembre
TEMA: Cosa conosci?
PUNTI CENTRALI: Ampiezza della conoscenza. In realtà il suo orizzonte è illimitato! (Aperto a Dio?) Un concetto “analogo”, che copre tante realtà, e che non si limita ne al mero contenuto “digitalizzabile” e neanche al “concettuale”. Segnalare particolarità della conoscenza personale (analogatum princeps)
ATTIVITA' : BRAINSTORMING (appunti su cosa è il brainstorming)
9 settembre
Affidamento a Maria per il nuovo anno, dono della medaglietta miracolosa e mega gelato
6 maggio
CONTINUIAMO CON : Le dieci parole
Oggi vediamo cosa tu pensi dei 10 comandamenti
29 aprile
INIZIAMO CON : Le Dieci parole
Oggi vedremo cosa la gente crede che siano i 10 comandamenti. Faremo una bella intervista nel quartiere.
15 aprile MARTEDI' SANTO
Ore 17:00 SACRA RAPPRESENTAZIONE DEL SEDER PASQUALE
Pieghevoli con i canti: pieghevole_seder_cresime_numeri.docx pieghevole_seder_cresime_fieraest_notti.docx
8 aprile
Abbiamo fatto le prove per la rappresentazione della cena ebraica secondo lo schema seguente: testo_seder_cresima.doc
Musiche e canti in ordine di esecuzione:
1 aprile
Pesce d'aprile “Facciamo insieme i compiti”
25 marzo Materiale per i vizi capitali : vizi_introduzione.pdf accidia.pdf avarizia.pdf gola.pdf invidia.pdf ira.pdf lussuria.pdf superbia.pdf
Anche questo scritto interessante di don Giuseppe Tomaselli i_vizi_capitali.pdf
18 MARZO
Confessioni insieme col gruppo di Matilde.
SUPERBIA - SAPIENZA
AVARIZIA - CONSIGLIO
LUSSURIA - SCIENZA
INVIDIA - INTELLETTO
GOLA - TIMOR DI DIO
IRA - PIETA'
ACCIDIA - FORTEZZA
11 MARZO
Premiazione del concorso fotografico “Acchiappa la Pace con un click”
Poi il nostro gruppo ha continuato con i vizi capitali
4 MARZO MARTEDI' GRASSO NESSUN INCONTRO
25 FEBBRAIO
GALATI 5 …. MARCO 5.22
I vizi e le virtù seconda parte “Tu” ovvero che ne dici tu
Ciascuno con foglio e matita cercando di scrivere quello che ci viene in mente sui vizi, poi un rapido giro e poi…
iniziamo a dire qualcosa per preparare la terza parte
Insegnamento di San Filippo Neri nel parlare dei doni dello Spirito associava a ciascuno di essi un vizio e viceversa.
San Filippo parte dal Timor di Dio ovvero dalla paura di non compiere quello per cui sei nato… paura di perdere la propria vita.
1- Dalla Chiesa Nuova (Santa Maria in Vallicella) a San Pietro. Il timor di Dio, la gola e l’astinenza
L’astinenza è la capacità di porsi dei confini. Senza confini, in realtà, non sei libero. Una nazione è libera solo quando sa difendere i propri confini. L’aver paura di uscire dai limiti è una cosa sana. Esiste, cioè , una valenza positiva della paura. Così la gola è l’incapacità di porsi dei confini, mentre l’astinenza è la capacità di essere liberi, sapendoli porre.
Soprattutto è da sottolineare che chi era veramente dotato del timor di Dio era Cristo. Cristo aveva il timore di non fare la volontà di Dio. Perciò nella sua vita sapeva godere delle cose, ma anche rinunciare ad esse, a seconda della volontà di Dio.
2- Verso San Paolo fuori le Mura. La pietà, l’ira e la pazienza
Il vizio è tutto nostro. Nell’ira bestemmiamo ciò che ci manca. Ci sono persone che si lamentano sempre. La virtù della pazienza, invece, è la capacità di benedire l’esistente, attendendo la pienezza che Dio darà. La virtù della pazienza è un nostro reale desiderio e nessuna cultura approva, in realtà, l’ira.
Cristo ha il dono della pietà, ha una vita intrisa di pietà, benedice tutto ciò che esiste. Lo vediamo, per esempio, nella moltiplicazione dei pani. Non si adira, bensì pazientemente trasforma ciò che esiste in bene. Così la pietà corrobora la virtù della pazienza.
3- Verso San Sebastiano. La scienza, la lussuria e la castità
Il dono della scienza è la capacità di conoscere e guardare l’altro come Cristo lo guarda.
Nella lussuria noi facciamo dell’altro un oggetto, una nostra proiezione.
Nella castità, invece, lo amiamo realmente. Comprendiamo il valore della castità non appena diventiamo padri di una ragazza: un padre non può tollerare che sua figlia sia solo un oggetto da ciucciare da parte di qualcuno. L’amore guarda l’altro così come lo guarda Dio. La scienza, così, corrobora la virtù e ci insegna a guardare le donne e gli uomini così come Cristo li guardava.
4- Verso San Giovanni in Laterano. Il Consiglio, l’avarizia e la prodigalità
Dinanzi ad un bivio serve un consiglio per decidersi. Chi ha avuto questo dono del consiglio? Cristo a Cafarnao, quando gli dicono di tornare in città, risponde che bisogna andare a predicare altrove. Egli ha il dono del consiglio che guida le decisioni.
Noi siamo spesso nell’avarizia: non prendiamo una decisione, perché prenderla vuol dire rinunciare a qualcosa. Nel momento vocazionale, molti sono paralizzati dalla rinuncia.
Invece la prodigalità è la virtù del saper rinunciare a qualcosa, quando si è stati ben consigliati, quando si è compreso che qualcosa è la volontà di Dio.
5- Verso Santa Croce in Gerusalemme. La fortezza, l’accidia e il fervore
Cristo ha il dono della fortezza. Ha il dono di essere “quercia”, di reggere il colpo.
Il vizio dell’accidia si manifesta nelle disavventure: quando arrivano, non gioco più, mi ritiro dal gioco.
Il fervore è un desiderio, ma a volte viene a mancare, se non ci viene fatto da Cristo il dono della fortezza.
6- Verso San Lorenzo fuori le Mura. L’intelletto, l’invidia e la carità fraterna
Il dono dell’intelletto consiste nell’accorgermi della presenza dell’altro, nel saper vedere che egli c’è.
Nell’invidia lo vedo sempre come un nemico.
Nell’amore fraterno riesco, invece, a vederlo come fratello.
Cristo ha il dono dell’intelletto e ci dona di amarci gli uni gli altri. “Come io vi ho amati”.
7- Verso Santa Maria Maggiore. La sapienza, la superbia e l’umiltà
Cristo è la sapienza: «Imparate da me che sono umile e mite di cuore». Cristo è umile.
Noi, invece, siamo superbi. Ed è il nostro desiderio sconfiggere la superbia: non appena uno ha una venatura di superbia ci appare repellente.
L’umiltà è già teologica, ma il dono della sapienza la porta a compimento.
18 FEBBRAIO
I vizi e le virtù prima parte “L'inchiesta” ovvero che ne dice il mondo…
In giro per il quartiere a chiedere scusi cosa sono e quali sono i vizi ? E le virtù ?
Il ragazzi si sono divisi in 4 gruppi da tre ed hanno riportato queste risposte:
I piaceri della vita - La capacità di fare qualcosa
Delle dipendenze - una cosa buona per gli altri
Non accontentarsi - Studiare
Fumo, gioco, cattive compagnie - una persona che fa del bene
I vizi sono tanti - sono molto di meno
Cose brutte - cose buone
Quelle cosae da togliere - quelle cose da acquistare
Bere, Rubare - Fare del bene, aiutare
Cose superflue - cose belle, carità
Cose negative nel carattere - qualità
Fumo, bere - Bontà, virtù d'anima, aiutare le persone senza alcun interesse
Sono delle tendenze non piacevoli di una persona - capacità che la persona sa tirare fuori in ambiti personali
Cosa peggiore dell'anima - luce del nostro animo
Il vizio è sbagliare in modo recidivo - la virtù è fare cose giuste in modo spontaneo
Il vizio è quando qualcuno non riesce a non fare una cosa - la virtù è una dote fuori dal normale
Il vizio quello che non possiamo fare almeno in quel momento - la vita è pieva di vizi - la virtù è un pregio
Un vizio di gioco, di tante cose - la virtù fa parte del caratttere
Il vizio non è una dotaè la parte opposta - la virtù è una dote buona
Il vizio è una debolezza di una persona - la visrtù è una dote
Fumare, divertirsi - Buone azioni, qualita di una persona, pregi
piccoli piaceri della vita, non guardare la donna di altri - gesti caritatevoli, essere gentili
11 FEBBRAIO
Continuiamo a conoscere Gesù con il libro di don Tonino pg 28-31
4 FEBBRAIO
Noi non ci siamo stati ma tutti i gruppi hanno avuto l'incontro di presentazione delle attività teatrali del gruppo giovani col regista Marco
28 GENNAIO
Continuiamo con ESSERE ed APPARIRE
Perchè è importante conoscersi ?
Proviamo a fare un primo test:
Qualche piccolo test per conoscersi.
21 GENNAIO
Essere ed apparire : nelle_vacanze_di_natale.docx
S. Agnese
Conosciamo Gesù “Imprevedibile sempre” (pg 24 - 27)
Carovana della pace….
14 GENNAIO
Conosciamo Gesù “Imprevedibile sempre” (pg 24 - 27)
Racconta la pace con un clic - La pace ogni giorno
7 GENNAIO
Riflettiamo sul Natale e la Epifania
Catechesi sul Natale Epifania e sulla Pace NON FATTO
Materiali per la preparazione della catechesi:
Angelus della Epifania Messaggio per la 47° giornata mondiale della pace
17 Dicembre
Veglia in attesa del Natale testo da scaricare: veglia_di_avvento_e_natale.doc
Situazioni che faccio fatica a vivere affidate al Signore Foglietti di commenti
10 DICEMBRE
Riflettiamo su questa preghiera
Conosciamo Gesù “Un maestro geniale” (pg 20 - 22)
3 DICEMBRE
Ci prepariamo alla Festa della Immacolata con l'icona dell'Annunciazione di Ustiug
Testo di spiegazione della icona : annunciazione_di_ustiug.doc
Conosciamo Gesù “Un terribile controcorrente” (pg 17 - 19)
26 NOVEMBRE
Domenica prossima inizia l'Avvento. Il Signore ci visita. ATTENDERE PREGO…
Conosciamo Gesù “Un uomo di pace, ma…” (pg 13-16)
19 NOVEMBRE
Riprendiamo con COME ENTRA IL MALE NEL MONDO lettura dal libro della Genesi e catechesi.
DIO PADRE NON LASCIA SOLO L'UOMO ma INVIA Suo Figlio
Conosciamo Gesù - Iniziamo con “Gesù il grande rompi” (pg 9-11)
Accenno alla Festa di CRISTO RE ed all'inizio dell'anno liturgico
12 NOVEMBRE
DOVE TROVIAMO SCRITTA LA STORIA DELLA SALVEZZA ? Ti presento la Bibbia
CHE COSA RACCONTANO GLI EBREI AI FIGLI SULLA STORIA DELLA SALVEZZA ?
COME ENTRA IL MALE NEL MONDO ?
APPUNTI SUL PADRE NOSTRO DA UTILIZZARE IN ALTRI INCONTRI…
Gesù disse: “Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro…” (Matteo 6,7 ss).
Di Bruno Forte (articolo tratto da alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it)
Padre, Tu non sei un Dio lontano e straniero, ma il Padre, Colui cui il Figlio eterno, fatto uomo per noi, si rivolge col nome della tenerezza, della confidenza, dell’abbandono fiducioso e pieno: “Abbà”! Con Lui anche noi possiamo chiamarTi Padre, sapendo che lo sei: perché il Tuo amore non si fonda sui nostri meriti, ma unicamente sulla Tua bontà, mai stanca di cominciare ad amare. Tu sei Padre - Madre nell’amore perché il Tuo amore è gratuito e sempre nuovo: veramente, Tu non ci ami perché siamo buoni o belli, ma ci rendi buoni e belli perché ci ami! A Te, Dio eterno, altissimo onnipotente e buono, ciascuno può dire con fiducia totale: Padre mio, io mi abbandono a te. Fa’ di me ciò che Ti piace. Qualunque cosa Tu faccia di me, Ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la Tua volontà si compia in me e in tutte le Tue creature: non desidero nient'altro, mio Dio. Rimetto la mia anima nelle Tue mani, Te la dono, mio Dio, con tutto l’amore nel mio cuore, perché Ti amo ed è per me un'esigenza d’amore il donarmi e rimettermi nelle Tue mani senza misura, con una confidenza infinita, perché Tu sei il Padre mio (preghiera di Fr. Charles de Foucauld)
nostro, Tu non sei un padre generico, per cui i figli sono indifferenti, tanti da non poterli amare uno per uno. Tu sei il Padre “nostro”: e in questo aggettivo c’è ognuno di noi, con la sua piccola, unica, grande storia, che è tale ai Tuoi occhi come agli occhi di nessuno. Per Te ognuno di noi è importante, quale che sia il colore della sua pelle, la cultura da cui viene, la storia cui appartiene, la lingua che parla, le conoscenze o i mezzi che ha. Per Te nessuno sarà mai dimenticato: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani” (Isaia 49,15-16). Qualunque cosa Tu faccia, Padre, siamo scritti sul palmo della Tua mano: perciò, non ti dimenticherai mai di nessuno. E perciò ognuno di noi può dirTi veramente: “Padre mio!”. E questo ci fa sentire fratelli, vicini perché custoditi da uno stesso amore: il Tuo. Siamo accomunati nella gioia e nel dolore, perché affidati ad uno stesso Padre - Madre di tenerezza e di misericordia. È il Tuo amore personale per ciascuno che fa di noi la Tua famiglia, il popolo del Tuo amore ricevuto e donato.
che sei nei cieli, Tu non sei un padre - madre come lo si è in questo mondo. Certo, per ognuno di noi è importante avere un padre e una madre. Chi non ha avuto questo dono, o non ha conosciuto l’amore di chi gli ha dato la vita, porta nel cuore una grande sofferenza. Eppure, proprio perché ci sei Tu, che sei nei cieli e così scruti e conosci nel profondo tutti e ciascuno e sempre, nelle notti e nei giorni della nostra vita, nessuno sarà mai veramente abbandonato e solo. Tu sei lì a custodirci nell’amore, a vegliare per noi, ad aspettare con trepida attesa il nostro ritorno, dopo tutte le avventure della nostra libertà. Veramente, lassù qualcuno ci ama: Tu! E questo ci basta per avere speranza, per sapere che un giorno le Tue braccia ci accoglieranno, come quelle del più tenero, della più tenera fra i padri e le madri. Perché Tu dai cieli infiniti vegli su tutti e ami ciascuno di amore infinito!
sia santificato il tuo nome, Santo vuol dire ciò che è separato, separato per Te, o Padre. Santificare il Tuo nome, allora vuol dire separarci per Te, perdutamente consegnarci a Te, perché Tu sei la vita, la sorgente e la patria, il grembo adorabile e provvidente della nostra esistenza. Santificheremo il Tuo nome quando anteporremo l’adorazione e l’amore per Te a tutto: come affermava il gesuita tedesco Alfred Delp, messo a morte dai nazisti, “il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la costante fedeltà e l’adorazione mai tradita”. Se noi ci separiamo da tutto per Te, Tu ci darai tutto il nostro vero bene e ci restituirai a tutti, facendoci partecipi del Tuo amore per ognuna delle Tue creature: è così che ci chiami a farci solitudine per diventare amore! Ci inviti a stare nascosti con Cristo in Te, per fare compagnia al Tuo amore e al Tuo dolore per ogni essere vivente. Tu santifichi in noi il Tuo nome perché ci rapisci a noi stessi e ci restituisci al mondo, ricchi di Te, donati agli altri da Te, prigionieri d’amore che da Te imparano sempre di nuovo a farsi servi, per irradiare a tutti l’amore con cui Tu ci ami. Tu, il Santo, separato per noi, perché noi, poveri peccatori, possiamo essere santi, separati per Te, in Te offerti a ogni creatura.
venga il tuo regno, Il Tuo regno non è nell’ordine del potere di questo mondo: è la signoria del tuo amore nei nostri cuori, ed è la nuova umanità che nasce dove la legge dei rapporti umani non è più quella della forza e della sopraffazione, ma quella della giustizia, del reciproco perdono e della pace. Perciò, il Tuo regno è già venuto in Colui, che in persona è la nostra pace, il Tuo Figlio Gesù; e deve ancora venire, perché quanto in Lui ci è stato rivelato ed offerto prenda corpo nella nostra vita, nella vita dei popoli e nei rapporti fra le nazioni. Il Tuo regno è venuto nella forma del dono e della promessa, viene nella carità vissuta e nella fede, che cambia il cuore e la vita, verrà quanto Tu sarai tutto in tutti e il mondo intero sarà la Tua patria. Verso quell’ora di luce e di bellezza siamo tutti in cammino: e invocare l’avvento del Tuo regno ci aiuta a restare vigili nella speranza, a misurare la scena delle cose penultime sulla bellezza promessa dell’ultimo orizzonte, sospirato ed atteso, quello della città celeste.
sia fatta la tua volontà, La tua volontà per ognuno di noi e per il mondo è il bene vero per tutti: “E in la sua volontade è nostra pace: / ell’è quel mare al qual tutto si move / ciò ch’ella cria o che natura face” (Dante, Paradiso, Canto III). Invocare che la tua volontà si compia, significa domandare che la tua bellezza trionfi sull’intera scena del nostro cuore, della nostra vita e della storia del mondo. Aiutaci, allora, a comprendere la tua volontà per ciascuno di noi, e dacci la forza e la gioia di realizzarla. Liberaci da ogni attaccamento o paura, che ci impedisca di realizzare il tuo disegno nella nostra vita. E donaci la pazienza di attendere i tempi e i momenti che tu hai preparato per noi, senza mai pretendere di forzarti la mano e senza mai confondere le nostre pallide luci con la grande luce che hai fatto risplendere per noi nel Tuo Figlio Gesù. Insieme con lui, aiutaci a dirti con fiducia e pace: “Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà” (Ebrei 10,7: cf. Salmo 40,8-9). E insegnaci ad adorare la tua volontà su ogni creatura, affinché sappiamo rispettarla in tutti.
come in cielo così in terra. Nel compimento della tua volontà non siamo soli, Padre: ci circonda un nugolo di testimoni, sulla terra, come nel cielo. “Anche noi, dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Ebrei 12,1-2). Guardando a Colui, che è in persona l’alleanza della terra e del cielo, il Tuo Figlio e Salvatore nostro Gesù, e imitando Lui, noi sappiamo di poter fare la tua volontà nella gioia della comunione dei santi, tirando nel nostro presente l’avvenire della patria promessa. Aiutaci a camminare in questa compagnia bella, che unisce l’eternità e il tempo, e fa della terra anticipo del cielo, permettendoci di vivere i giorni feriali col cuore della festa.
Dacci oggi, Il tuo dono non ci è stato dato una volta soltanto: anche se quello che è avvenuto nella vita, passione, morte e resurrezione del Tuo Figlio è unico e definitivo, ogni giorno abbiamo bisogno di nutrircene. Ogni giorno dobbiamo affrontare la sfida più grande: sostenere la lotta e conservare la fede! Dacci allora proprio oggi, in questo nostro concretissimo oggi, l’aiuto di cui abbiamo bisogno: forse non quello che avremmo voluto o pensato, ma quello che realizza il tuo bene per noi. E fa’ che ogni nostro oggi divenga il tuo, ora di grazia, istante di salvezza, bellezza pregustata del tuo oggi eterno: “Guidami, Luce gentile, nel buio che mi avvolge, guidami Tu! La notte è oscura, e io sono lontano da casa: guidami Tu! Custodisci i miei passi! Non Ti chiedo di vedere l’orizzonte lontano: un passo alla volta è sufficiente per me!” (John Henry Newman).
il nostro pane quotidiano, Dacci il nostro pane quotidiano: il pane, cioè, che è sufficiente per oggi. Non ti chiediamo, Padre, di accumulare ricchezze: sappiamo quanto questo sia illusorio, perché davanti a te che vieni come un ladro nella notte non sono i tesori del mondo a renderci pronti e felici. Il solo pane di cui abbiamo bisogno è quello che ci viene da te: è il pane della vita che tu hai imbandito per noi alla mensa del Tuo Figlio Gesù; è il pane onesto frutto della terra e del nostro lavoro; è il pane condiviso della bontà e della giustizia per tutti; è il pane cotto del regno, di cui questo pane di fatica e di amore è anticipo e promessa. “Signore, dacci sempre questo pane. Gesù rispose: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete” (Giovanni 6,34-35). Nel tuo Figlio e con lui potremo trovare sempre il pane, di cui abbiamo veramente bisogno per questo nostro oggi: lo crediamo, Padre, perché è lui che ci ha insegnato a chiedertelo e sappiamo che tu non darai mai una pietra al figlio che ti chiede del pane “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano” (Matteo 7,7-11). E aiutaci a condividere il pane che ci doni con chi non ce l’ha.
rimetti a noi i nostri debiti, Certo, sappiamo di non meritare in alcun modo i tuoi doni. Con te, siamo sempre e solo debitori, creditori mai. Dacci però la gioia del tuo perdono, quello che ci fa sentire liberi e felici, come mai nulla al mondo potrebbe darci di esserlo. Nessuna colpa è troppo grande ai tuoi occhi, perché il sacrificio del Figlio, che hai consegnato alla morte per noi, lava il peccato di tutti. Tu ci chiedi solo di chiederti il perdono, di aprire cioè il nostro cuore indurito alla dolcezza della tua misericordia, che riversata in noi vuole espandersi come misericordia per tutti. Tu ci aspetti alla finestra e ci corri incontro quando ci vedi venire da lontano: il tuo amore umile rispetta le nostre scelte, ma attende sempre con speranza il nostro ritorno alla tua casa. Prepara, allora, il banchetto della festa: eccoci, siamo qui davanti a te, a chiederti perdono, a gioire con te nella gioia dell’amore ritrovato, a scoprire che tu ci attendi da sempre, e che il tuo desiderio di abbracciarci supera ogni nostra capacità di desiderare l’abbraccio, che libera e salva, e la tua gioia per il nostro ritorno alla vita viene prima perfino della gioia di averci ritrovati. “Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato” (Luca 15,21-24).
come noi li rimettiamo, Solo chi ha conosciuto il perdono, può anche veramente perdonare. Chi nella vita ha sperimentato la tua misericordia, chi veramente è stato toccato dal tuo dono, non vorrà più stare sul trono del giudice, ma amerà riconoscersi lì dove la tua misericordia l’ha incontrato, dalla parte dei poveri e dei peccatori. Insegnaci, Padre, a perdonare ed amare come tu ami e perdoni. Donaci un cuore di misericordia, che sia umile riflesso del tuo e ci aiuti ad accogliere chi non si sente accolto da nessuno o teme di non avere diritto ad alcuna accoglienza. Facci creare relazioni liberanti, solidarietà che non creino dipendenze, prossimità nutrite di delicatezza, di rispetto e di attenzione. Rendici apostoli della misericordia, che dicano al mondo con la forza umile della verità ciò di cui hanno fatto esperienza ricevendo il tuo perdono e la pace.
ai nostri debitori, Davanti a te, Padre, ci inviti a ricordare quanti da noi aspettano il perdono. Sarebbe certo strano che noi chiedessimo a loro più di quanto tu hai chiesto a noi per perdonarci: ti è bastato vedere un’ombra di pentimento, un barlume di desiderio, un passo mosso dalla speranza, per correrci incontro. Aiuta chi ci avesse fatto del male ad avere in sé ciò che ci hai donato di avere in noi: e fa’ che il nostro amore lo accolga, il perdono lo sani, la gioia della festa condivisa nella tua casa lo appaghi oltre ogni misura di dare o avere, di calcoli, di offese o di pretese. Aiutaci a dire a tutti e a ciascuno, lo sguardo nello sguardo, che il male è scomparso, che è bello sentirsi amati tutti da te ed amarci con la semplicità e la fiducia di figli dello stesso Padre, il Padre di misericordia.
e non abbandonarci alla tentazione, Non vogliamo illuderci, Padre, che tutto questo sia facile, che il cuore sia cambiato per sempre e il male del mondo non sia più in agguato. Ti chiediamo perciò di non esporci alla tentazione, che sia più forte della nostra capacità di superarla: sappiamo, peraltro, che è quello che tu stesso ci hai promesso. “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1 Corinzi 10,13). Aiutaci a non cedere all’attrazione del male, a quell’angelo di Satana che vorrebbe farci credere che il male sia bene, o che vorrebbe giustificarci con le parole del compromesso e dell’infedeltà: “Che male c’è? Lo fanno tutti!”. No, Padre: aiutaci a ricordare sempre che il male non solo è male, ma fa male, e che solo il bene libera e salva. Aiutaci a credere nella sola forza sanante dell’amore, che è giustizia, misericordia, perdono e riconciliazione, condivisione e solidarietà nell’accogliere e offrire il tuo dono. E anche quando ci sembra che la tua risposta sia solo il silenzio, aiutaci a comprendere che non è così: “Non permettere che dimentichiamo: Tu parli anche quando taci. Donaci questa fiducia: quando siamo in attesa della Tua venuta, Tu taci per amore e per amore parli. Così è nel silenzio, così è nella parola: Tu sei sempre lo stesso Padre, lo stesso cuore paterno e ci guidi con la Tua voce e ci elevi con il Tuo silenzio” (Søren Kierkegaard).
ma liberaci dal male. Sì, Padre: liberaci! Liberaci anzitutto dall’assalto di chi è la potenza del male, l’Avversario sempre pronto a separaci da te, l’Angelo della perdizione, il Diavolo di tutte le nostre sventure, il Maligno che raccoglie in sé il male oscuro del mondo, la forza cattiva pronta a scatenarsi se solo ci separiamo da te. E liberaci dai suoi frutti velenosi, dai peccati che portano alla morte dell’anima, ma anche da quelli che indeboliscono la fedeltà e tolgono la gioia del cuore che riposa in te. E aiutaci a liberare gli altri dal male, a essere testimoni coraggiosi di fedeltà, operai umili e perseveranti della vigna, che attingono alla preghiera rivolta a te, Padre, la forza della vittoria sul male, della perseveranza nel bene. Fa’ che le nostre labbra non cessino mai di invocarti, con queste parole di luce e di vita che il tuo Figlio ci ha messo sulle labbra, e che lo Spirito grida dal più profondo del nostro cuore. Nell’ora della prova, donaci questa fiducia, che basterà pronunciare queste parole per essere liberati, illuminati nella mente, toccati nel cuore, capaci di cominciare sempre di nuovo ad amare e di perseverare nel bene iniziato. E nell’ora della nostra morte, insieme a Gesù, nel conforto dello Spirito Santo, fa’ che possiamo dirti ancora una volta: Padre nostro… Allora, gli occhi che si chiudono all’incanto del mondo, alla dolcezza degli affetti, alle memorie e alle attese, si apriranno sulla tua bellezza infinita, nella gioia della comunione dei santi in cui nessuno sarà dimenticato, nell’eterno presente del tuo amore sempre nuovo e fedele.
Amen!
5 NOVEMBRE
Riprendiamo il discorso dei Santi dopo Abramo…
Dio si fa presente da sempre nella vita delle persone.
Dio entra nella vita di Abramo; in quale situazione si trovava Abramo ?
15 OTTOBRE INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA PER I RAGAZZI DI TERZO ANNO
ORE 17 CON I RAGAZZI DI PRIMO ANNO
DIO CI CHIAMA PER NOME
VEDIAMO COME DIO CHIAMA: “ABRAMO”
ORE 18 CON I RAGAZZI DI TERZO ANNO
COME IL FUOCO, IL VENTO E LA COLOMBA
12 e 13 Ottobre
RITIRO IN PREPARAZIONE DELLA CRESIMA
Sabato 12
- Partenza per Nemi Madonna dell'Acero alle ore 9:00
- Arrivo per le 11:00 sistemazione nelle stanze
- Presentazione del ritiro ed introduzione alla domanda “Chi è per te lo Spirito Santo ? Tenteremo di creare il clima giusto ascoltando l'ultimo singolo di Nathalie “Anima di vento” una prima volta ed una seconda con il testo
testo canzone anima di vento di Nathalie anima_di_vento.docx
file della canzone in pacchetto zip una volta scaricato devi scompattarlo nathalie_-_anima_di_vento.zip
- Consegna della domanda e di un tempo da soli per rispondere scrivendo
- Pranzo alle 13:00
- Breve incontro per gruppi alle 15:30 per le risposte alle domande
- Alle 16:30 Lancio della attività di costruzione della campagna pubblicitaria sui sette doni. Divisione dei ragazzi in sette gruppi e estrarre per ciascun gruppo un dono. Consegna del materiale
- Ore 20:00 Cena
- Ore 22:00 Fuoco
- Ore 23:00 Film “Un sogno per domani”
- Sveglia alle ore 8:30 colazione, servizi, preparazione bagagli e pulizia delle stanze
- Ore 11:00 Riflessione divisi per gruppi su “Una idea per cambiare il mondo” e collegamento con i doni dello Spirito Santo
- ore 12:00 Tutti insieme, spiegazione dei 7 cartelloni realizzati ieri e breve catechechesi sul DONO
Ciascuno di voi adesso riceverà un dono (una scaloletta regalo) che è formato da 4 oggetti; il primo serve a te subito ora, il secondo è sempre per te ma come ricordo, il terzo da donare ed il quarto da usare insieme con gli altri.
Praticamente abbiamo messo dentro una bella scatoletta un cioccolatino (da “usare subito”, una medaglietta con la colomba dello Spirito, una fiammelletta in cartoncino rosso da regalare con dedica ed un pezzo di puzzle da comporre insieme)
Ore 13:30 pranzo
Ore 15:30 S. Messa e ritorno a casa
8 ottobre
Incontro con i ragazzi di primo anno
Continuiamo focalizzando meglio la meta
Incontro con i ragazzi di terzo anno
Riflessione prima del ritiro “Il dono dei doni”
1 ottobre
Iniziano gli incontri con i ragazzi che si stanno preparando al sacramento della cresima.
Oggi il primo incontro sarà con coloro che iniziano il percorso cresima. Forse saremo tutti insieme visto che non si sono iscritti ancora un numero sufficiente.
Iniziamo comunque a parlare insieme del gruppo e del percorso da fare insieme utilizzando qualche spuntyo da TROPPO FORTE IL DECOLLO le prime pagine
Il secondo incontro di oggi sarà con i cresimandi in preparazione del ritiro. Iniziamo ad introdurre i dono dello Spirito. Utilizzando il sussidio I doni dello Spirito raccontati ai ragazzi.
11 maggio
Pellegrinaggio al Divino Amore con i ragazzi
Interessante nota da utilizzare per la preparazione documento1.pdf
30 aprile
L'incontro del 24 aprile lo svolgiamo oggi poichè la volta precedente non è stato fatto
24 aprile
Iniziamo con la Formula della felicità ovvero : LE BEATITUDINI (testo Le Beatitudini spiegate ai ragazzi)
16 aprile *
Portare foglio per avviso pellegrinaggio Divino Amore + autorizzazione
9 Aprile (Bella pausa…)
NONO E DECIMO COMANDAMENTO sempre attraverso il testo I 10 comandamenti spiegati ai ragazzi
26 marzo MARTEDI' SANTO
Andremo con i ragazzi di 2° anno cresima alla Basilica di S. Croce in Gerusalemme.
Le Reliquie della Croce
La Cappella delle Reliquie, a cui si accede salendo dalla navata sinistra, custodisce le Reliquie della Passione di Gesù. La reliquia più famosa, quella che dà il nome alla chiesa, è costituita dai frammenti della Croce di Cristo, ritrovati, secondo la tradizione da Sant'Elena, sul Calvario a Gerusalemme. Assieme ai frammenti della Croce, vengono conservati: il Titulus Crucis, ovvero l'iscrizione che, secondo i Vangeli, era posta sulla croce; un Chiodo, anch'esso rinvenuto da Sant'Elena; due Spine, appartenenti, secondo la tradizione, alla Corona posta sul capo di Gesù; il Dito di San Tommaso, l'apostolo che dubitava della resurrezione di Cristo; una parte della croce del Buon Ladrone.
- Brevissima spiegazione dei mosaici
- Davanti alle reliquie della Santa Croce catechesi sulla croce. Luca 14,25.27 Ora, molte folle andavano con lui, ed (egli) voltatosi, disse loro:27. Colui che non porta la sua croce e (non) viene dietro a me, non può essere mio discepolo».
Un uomo sempre scontento di sé e degli altri continuava a brontolare con Dio perché diceva: “Ma chi l'ha detto che ognuno deve portare la sua croce? Possibile che non esista un mezzo per evitarla? Sono veramente stufo dei miei pesi quotidiani!” Il Buon Dio gli rispose con un sogno. Vide che la vita degli uomini sulla Terra era una sterminata processione. Ognuno camminava con la sua croce sulle spalle. Lentamente, ma inesorabilmente, un passo dopo l'altro. Anche lui era nell'interminabile corteo e avanzava a fatica con la sua croce personale. Dopo un po' si accorse che la sua croce era troppo lunga: per questo faceva fatica ad avanzare. “Sarebbe sufficiente accorciarla un po' e tribolerei molto meno”, si disse, e con un taglio deciso accorciò la sua croce d'un bel pezzo. Quando ripartì si accorse che ora poteva camminare molto più speditamente e senza tanta fatica giunse a quella che sembrava la meta della processione. Era un burrone: una larga ferita nel terreno, oltre la quale però cominciava la “terra della felicità eterna”. Era una visione incantevole quella che si vedeva dall'altra parte del burrone. Ma non c'erano ponti, né passerelle per attraversare. Eppure gli uomini passavano con facilità. Ognuno si toglieva la croce dalle spalle, l'appoggiava sui bordi del burrone e poi ci passava sopra. Le croci sembravano fatte su misura: congiungevano esattamente i due margini del precipizio. Passavano tutti, ma non lui: aveva accorciato la sua croce e ora era troppo corta e non arrivava dall'altra parte del baratro. Si mise a piangere e a disperarsi: “Ah, se l'avessi saputo…”.
La croce è l'unica via di salvezza per gli uomini, l'unico ponte che conduce alla vita eterna.
- Momento di preghiera e riflessione personale
19 marzo
Preparazione per la Settimana Santa. Catechesi sul verbo “slegare” e sul “somarello che porta Gesù”
Il Signore ha bisogno di noi, non può stare senza di noi
5 marzo
Ottavo comandamento facendosi aiutare da questi spunti:
Queste le pagine tratte dal testo dei Comandamenti per ragazzi ottavocomandamento.pdf
26 febbraio
Settimo comandamento e quaresima settimocomandamento.pdf
19 febbraio
Conclusione del sesto comandamento e catechesi sulla quaresima e confessioni
12 febbraio
Pizza e Film “The Brave” ribelle-the-brave_dalia1.pdf
5 febbraio
Sesto comandamento cercheremo di avviare una discussione basandoci su un articolo comparso sull'espresso del 24 gennaio us da titolo “Lasciate che i gay adottino i bambini”
29 gennaio
Sesto comandamento
Introduzione, utilizzando le pagine del sussidio pagine_da_i_dieci_comandamenti_sesto.pdf
e dando a ciascuno per riflette un poco il percorso percorso.doc
22 gennaio
Continua il Quinto comandamento
Focalizzando questi aspetti:
- ancora esempi da proporre (aborto è uccidere ? - eutanasia è omicido ? Esiste una giustificazione alla eliminazione di una vita ? In particolare i più deboli e la pena di morte ?)
- nei confronti di chi sbaglia esiste solo la condanna ?
- Dio nei confronti di Caino Gesù sulla croce chiede al Padre il perdono di quelli che lo stanno uccidendo perchè non sanno quello che fanno.
- Il nostro atteggiamento da cristiani: pregare per i propri nemici, per coloro che sbagliano affinchè possano pentirsi e cambiare vita.
Il mio ex-nemico pg 29 del sussidio
15 gennaio
Quinto comandamento - NON UCCIDERE
Forse pensiamo che questo comandamento non ci riguarda poichè nessuno di noi ha mai ucciso qualcuno… forse addirittura si potrebbe anche togliere dall'elenco…
Introdurre l'argomento brevemente e consegnare a ciascuno un biglietto bianco sul quale dovrà segnare una frase che lo ha ferito a morte. I biglietti sono anonimi e vengono raccolti in una scatola.
Quando vengono letti è importante trovare gli atteggiamenti che rischiano di uccidere le altre persone. Quali atteggiamenti vi sono dietro una frase ?
Pagine dal sussidio quinto_comandamento.pdf
8 gennaio
Quarto comandamento - ONORA IL PADRE E LA MADRE
Pagine dal sussidio quarto_comandamento.pdf
Introdurre brevemente l'argomento introduzione.docxe dividere il gruppo in quattro parti parti consegnando a ciascuno un foglio ed una penna con la quale scrivere 5 atteggiamenti che rovinano l'atmosfera familiare.
Cercare insieme ( utilizzando un cartellone ) qualche rimedio contro gli atteggiamenti di cui sopra.
Viaggiare informati viaggiare_informati.docx
Se… se_riesci_a_conservare_il_controllo_quando_tutti.docx
Preghiera finale preghiera_finale.docx
17 dicembre
Ti sei posto la domanda? Quale delle cose che in questa settimana hai fatto pensi ti abbia dato felicità ?
10 dicembre
Catechesi sull'avvento centrata in particolare sul vangelo della terza domenica. Lasciata una domanda: quale delle tante cose che fai durante la settimana ti dà felicità ?
4 dicembre
Festa della Immacolata concezione - la preghiera del Rosario
La liturgia della seconda domenica di Avvento ci presenta la figura di Giovanni il Battista.
Come attività potremmo proporre la distribuzione delle parole chiave…segno_avvento_2012_-_medie.pdf
27 novembre
Confessione per il periodo dell'avvento. Faremo qualche minuto di esame di coscienza nella cappellina delle suore e poi in chiesa per le confessioni.
Poi introduciamo l'Avvento…
24 novembre
Siamo andati, ebbene nonostante tante cose… siamo andati. I ragazzi erano pochi perchè molte famiglie si sono preoccupate per le manifestazioni programmate al centro della città. Noi siamo partiti dalla periferia con la metro e siamo arrivati all'altro estremo senza alcun problema.
Arrivati alla stazione di laurentina ci siamo incamminati verso il parco degli eucalitti; una giornata piena di sole. Abbiamo consegnato il foglio “Tu 6 RE” e invitati i ragazzi a coppia a fare un momento di meditazione leggendolo. Dopo di che una breve catechesi e poi siamo andati all'abbazia delle tre fontane. Dopo aver descritto per sommi capi il martirio vicino alla colonna abbiamo invitato i ragazzi a chiedere una grazia in questo luogo santo. Verso le 12:30 abbiamo lasciasto l'abbazia per andare al Mc Donald's di Eur Fermi, abbiamo mangiato facendo un bel pò di macello e poi tutti in metro per tornare. Appena posso metto le foto.
Se non piove andiamo… andiamo… 24 piedi siamo… andiamo… Al parco degli Eucalitti (non sò se chiama così) e poi alla basilica delle tre fontane.
Sarebbe interessante legare Il Credo con la festa di Cristo RE. Professione nella regalità di Cristo sino al martirio (a scuola, nel linguaggio, come ti presenti su facebook )
Magari potremmo usare proprio il foglio tu 6 il Re dei RE cristore.pdf
Stiamo cercando la “parte migliore” (la parte migliore di ciascuno per vivere la parte migliore della vita)
Ok arrivati al parco estraiamo a sorte gruppetti di tre, diamo a ciascuno un foglio 6ilredeire e in un pò di tempo dovrebbero nel gruppettino leggerlo e parlarne tra loro.
Poi ci vediamo per gruppi di catehesi e condividiamo ciò che è uscito nei gruppettini piccoli.
Ci vediamo tutti insieme per andare alla abbazia e prima di entrare facciamo un cerchione nel quale leghiamo S. Paolo, il suo martirio al Credo e a Cristo Re dell'Universo.
Poi pian piano da Mc e poi a casa.
20 novembre
13 novembre
6 novembre
30 ottobre
Insieme con i ragazzi abbiamo preparato il salone dove poi, il giorno dopo, si è fatta la Festa di Tutti i Santi con i ragazzini della comunione.
23 ottobre 2012