Scritto da Rosamaria
Ciao, mi chiamo Rosamaria,
faccio la catechista da tanti anni in una piccola parrocchia della Diocesi di “Ugento-S.Maria di Leuca”.
Non ci sono tanti bambini nella mia parrocchia, perché come dicevo prima è molto piccola (circa 700 parrocchiani), i gruppi sono al massimo formati da 11/12 bambini, a volte per raggiungere questo numero si devono mettere insieme due corsi. Molto raramente avviene che si formano dei gruppi più numerosi.
Io ho sette bambini che si stanno preparando a ricevere il 4 di Maggio la “Prima Comunione”.
La catechesi nella mia parrocchia inizia in prima elementare, normalmente il cammino che facciamo con i piccoli e quello di raccontare la Bibbia e attraverso il disegno o la colorazione di alcune schede farli lavorare. In seconda e in terza elementare usiamo il testo “Io sono con voi” , la guida del “Progetto Magnificat” (secondo me la più completa) con vari sussidi e tanta fantasia da parte delle catechiste, per poter ricevere il sacramento della Riconciliazione a fine percorso. In quarta e in quinta elementare usiamo il testo “Venite con me” e vari sussidi, ad esempio io sto utilizzando il sussidio “Grande Gesù” di Tonino Lasconi (ed. Paoline)molto utile per spiegare l’importanza e la struttura della Messa e “Scoprire la Messa” della ELLEDICI,per poter fare laboratorio con i bambini, perché sono fermamente convinta che per poter tenere ferma la loro attenzione, seguire meglio e meglio memorizzare ciò che vogliamo, debbano esprimersi con diversi linguaggi. Con i ragazzi di prima e seconda media si utilizza il testo il”Sarete miei testimoni” che serve a prepararli per la Cresima. Dopo questo sacramento, molti si perdono e pochi rimangono, però quest’anno con l’aiuto del Signore e del Parroco, tutti i nostri ragazzi che l’anno scorso hanno ricevuto la Cresima stanno frequentando ancora.
Cerchiamo di seminare in loro, il seme dell’amore verso Gesù, a volte ci riusciamo, altre no, altre volte riceviamo delle gioie inaspettate nel vedere che ritornano. Non dobbiamo scoraggiarci, ma continuare a tirare fuori da ogni bambino (per quanto ci è possibile) il meglio che è in lui, anche se i risultati del momento non sono quelli che ci aspettiamo, anche se a volte siamo tentati di mollare tutto e andare perché non c’è riscontro, per centomila “anche se….”, non dobbiamo scoraggiarci mai, perché se abbiamo dimostrato che nel nostro cuore e nella nostra vita c è un posto e del tempo per loro e quindi sperimentato attraverso di noi l’amore grande di Gesù, sono convinta che le nostre parole non sono andate disperse e il nostro tempo gettato via.
Rosamaria